Contro lo sport Nelle cosiddette società sviluppate e complesse, i crimini più gravi sono compiuti da istituzioni, non da individui. E quanto più grandi, continui e istituzionali sono i crimini, tanto più difficile è percepirli a occhio nudo. Così argomentava Enzensberger un quarto di secolo fa nel suo libro “Mediocrità e follia”, parafrasando un’idea sviluppata già negli anni Cinquanta da Günter Anders in “L’uomo è antiquato”. Non c’è dunque da meravigliarsi se ogni tanto qualche osservatore o studioso punta la sua lente sui crimini morali e materiali che si annidano nella pratica corrente di un’istituzione: esercito, polizia, scuola, sanità, giustizia, comunicazione. Alfonso Berardinelli 05 AGO 2012
Come si poteva essere comunisti? Sono piuttosto in ansia, perché forse sta per arrivare, prima o poi arriverà, il momento in cui Pierluigi Battista, benché amico, mi sceglierà come bersaglio e rivelerà che ho cancellato alle mie spalle le tracce vergognose di un comunismo giovanile. Se quel momento non arriverà presto è solo perché io non sono importante, non rappresento che me stesso, non sono opinion maker, non sono autore di bestseller e (per discrezione o prudenza) non alzo troppo la voce. Leggi Marx e Lenin attraverso il tiggì di Giuliano Ferrara Alfonso Berardinelli 25 LUG 2012
Manuale da studiare per salvarsi dai falsi teorici della logica freudiana Non c’è logica senza passione per la verità. E non c’è passione per la verità senza un bisogno individuale e pubblico di comportamenti corretti e giusti. Se un’affermazione è vera (si dice) ne consegue che deve essere vera sia per me che per te con cui sto ragionando e vera per chiunque riconosca, intellettualmente e moralmente, sia l’evidenza di fatto della premessa che l’evidenza logica della conclusione. Alfonso Berardinelli 07 APR 2012
Un'idea Salvati stia tranquillo, la crisi non basta a rivalutare Marx e rivoluzione La constatazione che il capitalismo esiste e domina più che mai, produttivamente e distruttivamente, le società attuali, non fonda né giustifica l’idea di rivoluzione. Eppure, a ogni crisi e a ogni generazione, si formano conventicole di credenti e di dottrinari nella cui testa dire che il capitalismo è un fatto equivale a dire che il comunismo è necessario. Alfonso Berardinelli 18 FEB 2012
Patrioti della nostra dolce incuria Che il 2011 sia stato l’anno del nostro risveglio patriottico, come hanno detto Giorgio Napolitano, Giuliano Amato e chissà quanti altri, credo che sia un’iperbole retorica di circostanza più che un dato di fatto. Una cosa seria e profonda come il risveglio del sentimento di appartenenza nazionale non arriva così puntualmente agli appuntamenti con il calendario. Improvvisamente, tutti a cantare l’inno di Mameli facendo finta di sapere che cosa è stato il Risorgimento. Alfonso Berardinelli 08 GEN 2012
Nel Dna degli italiani, vizi virtuosi o viziose virtù utili in tempi difficili Fra i possibili esercizi spirituali di contenuto civile, nazionale e patriottico che ognuno potrebbe compiere nell’anniversario dell’Unità d’Italia, c’è quello di leggere ogni tanto qualcosa sull’argomento. Questa settimana ho scelto un libro di Sandro Fontana, “Il Dna degli Italiani, ovvero la salvezza nelle virtù del passato” (Marsilio, 139 pagine, 14 euro). L’ipotesi, la proposta dell’autore è interessante. Va in direzione opposta rispetto alle idee prevalenti, soprattutto all’idea fissa, certamente non sbagliata, ma divenuta noiosa e sterile, secondo cui i nostri guai si spiegano sempre e comunque con i nostri “ritardi”. Alfonso Berardinelli 11 LUG 2011
Adieu, French Theory La cultura estremista, avanguardista, rivoluzionaria del Novecento ha riscoperto e celebrato se stessa, per l’ultima volta, negli anni Sessanta. Il fenomeno si è prolungato nel decennio successivo, precipitando politicamente, infine, nei sottosuoli del terrorismo, o creando per alcuni anni il gergo di un nuovo accademismo. Fra riletture di Hegel e Marx, di Nietzsche e Freud, di Bataille, di Sade e Lautrémont; fra surrealismo e strutturalismo, fra economia politica, semiotica e inconscio come linguaggio, fu allora che a Parigi, capitale filosofica e antifilosofica, accademica e anarchica della cultura europea in declino, tutto diventò Teoria. Alfonso Berardinelli 27 GIU 2011
L’antiberlusconismo fa impazzire, ma è qualcosa da cui si può guarire L’antiberlusconismo che fa impazzire. E’ quello che assegna alla persona e alla personalità di un uomo la causa prima, se non l’unica, dei presenti mali italiani. Ma Berlusconi non nasce dal nulla, e quando non governerà più, la maggior parte dei problemi non saranno diversi da quelli che ci assillano oggi (tasse, servizi pubblici, amministrazione, degrado ambientale, crisi dell’istruzione, integrazione degli immigrati ecc.). Ma l’antiberlusconismo ha deciso che quell’uomo è solo un delinquente e con i delinquenti, a rigore di logica pratica, non c’è altro rimedio che chiamare i carabinieri e la polizia. Leggi Il “degenerato” Berardinelli spiega agli "Stronzetti di Sinistra" del Fatto perché scrive ancora - Leggi Lo Stronzetto di Sinistra di Stefano Di Michele Alfonso Berardinelli 25 APR 2011
Il “degenerato” Berardinelli spiega agli "Stronzetti di Sinistra" del Fatto perché scrive ancora Il supplemento libri del Fatto quotidiano la settimana scorsa, nell’articolo “Alfonso’s version” , ha rivelato ai suoi lettori un fatto nuovo e clamoroso: io, Alfonso Berardinelli, sono un degenerato. Rispetto a chi? a che cosa? Degenerato rispetto a me stesso, a quel critico culturale straordinario che ero in gioventù e sono stato dall’inizio degli anni Settanta fino al 1998: anno in cui pubblicai da Donzelli il mio “ultimo lavoro interessante” (“Autoritratto italiano”) “antologia di riflessioni letterarie sull’identità nazionale, da Mario Praz a Giulio Bollati. Leggi Lo Stronzetto di Sinistra di Stefano Di Michele Alfonso Berardinelli 04 APR 2011
Politica o società. Che cosa ci insegnano le rivolte di questi giorni Determinismo sociologico o volontarismo politico? Volendo tagliare in due, per semplicità e chiarezza, la massa di impressioni, pregiudizi e idee che dominano le nostre discussioni politiche, mi pare che le cose stiano proprio così. Da un lato c’è chi mette al primo posto la società, con le sue caratteristiche e trasformazioni. Dall’altro c’è chi privilegia la politica, i suoi progetti, le sue iniziative. Alfonso Berardinelli 06 MAR 2011